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stava sempre alla finestra; ma d’altronde Piana aveva molto da fare, e non poteva abbastanza custodire l’uccellino che metteva le ali per volarsene. Siccome Peppe Spina era uno di quei piccoli impiegati sibariti, che si compensano del lungo, arido e umile lavoro, con ogni sorta di piccoli e possibili godimenti materiali, Piana stava sempre davanti ai fornelli escogitando ogni giorno nuove raffinatezze di vivande e non poteva accorgersi che Maria aspettava alla finestra l’uscita ed il ritorno di Cosimo Bancu.
Poca relazione correva fra le Bancu e gli Spina, ma Maria amava giù fortemente le sorelle e la madre di Cosimo. Specialmente Elena l’affascinava: quando dalla sua finestra ne vedeva il pallido volto pensoso, restava a guardarla incantata, e avrebbe dato chissà cosa per poter diventare sua amica. Ma Elena non le badava più di Cosimo, e Maria ne provava un profondo disagio.
Ciò che voleva, desiderava e sognava, non lo sapeva bene neppur lei. In tre anni non parlò una sol volta con Cosimo, ma ne conosceva bene la voce, lievemente caustica e altera, e la sentiva da lontano in ogni sua vibrazione. Ma nei suoi timidi sogni indistinti non si immaginava neppure che quella voce venisse amorosamente diretta a lei; non aspettava nè chiedeva nulla. La sua massima felicità era di vederlo: non desiderava neanche d’esser veduta, perchè, se per