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ragione, l’avvocato e le signorine Bancu perchè parlavano di Paolo.
— Cosimo — disse Giovanna sporgendosi sul piano. — De-Cerere è nominato presidente.
— Lo sapevo — rispose Cosimo tranquillo; ma grandi oh! di sorpresa sorsero da parte degli altri, che subito cominciarono a parlar di Paolo.
L’avvocato rimase presso Elena, e l’impiegato, indispettito per l’affare degli applausi mancati, s’avvicinò e chiese se la signorina suonava:
— Ma no! — diss’ella.
— Ma sì! — esclamò il biondo con galanteria. — So che le signorine suonano benissimo: ci daranno la fortuna di sentirle.
E cominciò a far mille complimenti, tanto che la signora Marchis, visto che non corteggiava più Peppina, lo qualificò per uno sciocco.
Poco dopo le Marchis se n’andarono, e non permisero d’essere accompagnate: ma, porgendo la mano a Cosimo, Peppina lo guardò rapidamente, come comandandogli qualche cosa, ed egli, fattosi gentile all’improvviso, volle accompagnarle per le scale.
E nel pianerottolo (la signora Marchis precedeva) Cosimo strinse forte la mano di Peppina, e le disse:
— Verrò alle undici....
Nella via, mentre la madre sparlava delle Bancu e dei loro amici, la figlia s’immerse in