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tata l’enormità col rigettare dal vostro calcolo coacervato alcune contrattazioni degne piuttosto di maggiore considerazione: Perchè non potete contare con equa mano la distribuzione del lavoro: Perchè le spese che hanno i singoli panattieri non si prestano senza lesione della giustizia ad essere calcolate con una media comune. E voi, invece richiamandola all’esistenza ne avete accresciuta l’ingiustizia escludenedo la spesa del ministro che è un elemento necessario all’industria; sottoponendo a multe, e a confisca della merce per colpe innocenti, e per atti inqualificabili di frode; alla legge della scorta non assegnando un correspettivo compenso; al capitale che s’impiega per l’esercizio di un forno, non dando alcun frutto; ai crediti che si perdono, ai danni emergenti nell’esercizio medesimo, alla personalità che s’impiega non ritenendo la più piccola considerazione.
L’utile stesso che assegnate nel vostro calcolo è ridicolo per soddisfare gli accresciuti bisogni a poter vivere onestamente. Voi forse vi sarete ingannato sub specie recti, guardando allo scopo che vi eravate prefisso; ma conviene por lo meno dire che la vostra mente sì distraesse dalla riflessione sulla convenienza del mezzo del quale intendevate far uso per raggiungerlo. Tuttoció non discolpa la mancanza di quelle tecniche cognizioni che vi erano necessarie, e al postutto facile sarebbe stato sussidiarvene da tante