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dere forni aerotermi e disposti a Sole tournante perchè si possa pretendere che non accadano gli inconvenienti riconosciuti nei forni comuni da chiunque tratta queste materie, ad eccezione di chi le vuole soprantendere in questo paese. Cade in opportunità l’aggiungere ancora che lo stato igrometrico dell’aria che incontra il pane all’u- scire dal forno, non è il solo ad influire potententemente sul peso, ma lo stato anemoscopico dell’aria sutto un limite così scrupoloso di peso come lo esige la legge, può cagionare il difetto del quale si accusa il fornaio. Sono queste ovvie cognizioni tecniche che rendono la disciplina della legge doppiamene odiosa per la crassa ignoranza di chi l’ha compilata. — Ma seguitiamo.
Per chiamare in multa i fornari su dodici pagnottelle, voi le mettete sulla bilancia, e vi basta che non siano in regola col peso prescritto dalla tariffa. A sorprendere però il fornaio che vende il pane in grosso volume mezzo quattrino di più alla libbra per multarlo di scudi dieci, e di venti su un quattrino, quale pratica teniate nè voi ce lo dite, nè il versatile ingegno de’ vostri officiali ci ha manifestate le traccie. Tuttavia anche questo è un articolo, che meritava qualche critica prima di essere riprodotto all’uso Merlin Coccai. Voi dovrete trarre la frode per una di queste due vie: o pel mezzo quattrino percetto di più dal venditore, o per la frazione