Pagina:Il sistema della tariffa annonaria sul pane in Roma.djvu/58


— 56 —

supposto; ma è pure un saggio della dolcezza dell’animo vostro. Ciò che non possiamo perdonarvi è la multa dei scudi dieci, dei venti, dei trenta ec. sul difetto di un’oncia, di due, di tre oncie sul peso freddo di dodici pagnottelle.

Voi avete copiato alla lettera la legge del 1838, e perciò non avete trovato scritto che fino al limite di tre oncie in difetto sopra dodici pagnottelle, i ministri annonari avevano istruzioni di non dichiarare caduto in multa il fornajo, e ciò era perchè quelle buone anime erano entrate in ragione che questa mancanza poteva essere incolpabile. Voi avete bisogno di qualche nozione in preposito.

Le pagnottelle sono pesate in posta e e quasi sempre di notte da un uomo abile, lavoratore indefesso, e quindi attentissimo al pieno e completo esaurimento dei propri doveri: questi per consuetudine fa il peso di un brano di pasta per due pagnottelle. Questo brano è diviso materialmente senza altra regola che quella della pratica da coloro che spianano, e configurano il pane, che così ridotto è posto cassette infarinate, e da quivi è raccolto da altro uomo, e collocato sopra tavole a lievitare. Finalmente si cuoce. Ammettiamo pure che facendo sei pesi, quegli che è inteso a ciò non si sbagli mai; che gli altri che li dividono e ne configurano i dodici piccoli pani, li dividano esattamente, e nessun brandeilo di pasta