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A questa nota fu unita una analoga e rispettosa memoria, nella quale si faceva pure l’enumerazione tra molti, di altri quindici titoli di dispendii e di oneri che accadono accidentalmente nell’esercizio della industria. Se il disprezzo o la non curanza fu la risposta che ebbe la Commissione, questa stimò, dopo ripetuto il medesimo atto, di avere esaurito gli officii di doverosa convenienza, avvisandosi che con il disprezzo e la non curanza non si distruggono fatti, che hanno esistenza tra le forze che muovono i sudori dell’ industrioso.

Per brevità di discorso assumeremo in esame alcuni soli articoli di queste spese per dimostrare, nella impossibilità di stabilire una media di queste senza ledere gl’interessi di alcuno, la scrupolosità adoperata perchè il danno volgesse piuttosto a carico de’ panettieri che dei consumatori.

Fra le spese inerenti al grano v’è la mediazione, la quale è pagata non cinque ma dieci bajocchi al rubbio, se la quantità del grano contrattato non giunge alle 50 rubbia. V’è la capatura dei grani, l’opera del sagliamenlo e il calo che riceve per le zizzanie da cui si monda, calcolato in spese a soli baiocchi 30. Una volta in qualche rara qualità di grano nostrale poteva farsi a meno di mondarlo coll’opera delle donne, supplendo con una doppia vagliatura, o almeno