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Ognuno facilmente vede da ciò l’enorme differenza sulle spese ili panizzasione, ammesse dal potere che distinguono quest’epoche. Eppure maggiori aumenti sono successi di queste, col crescere di estimazione di tutte le cose; talchè incessante è stato il reclamo dei fornai su tale rapporto, semprepiù incalzali dal bisogno che l’autorità prendesse queste maggiori spese in considerazione nei calcoli della tariffa. Infatti nel 1855 fra i cancelli del Tribunale offersero, documentata dai fatti, la nota delle spese per la panizzazione di un rubbio di grano in sc. 6,38 per i forni venali, e sc. 5,18 per i casareccianti. Ed oggi, gennaio 1866, una Commissione di Fornai coscenziosamente esibisce all’Autorità Municipale, e se ne sarà d’uopo, a chi siede più in alto, la seguente nota di spese, protestandosi aver tenuto nella sua calcolazione, la massima la più scrupolosa, talchè per molti fornai queste spese sono certamente maggiori.