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l’uomo viaggiatore, che crede e non vede; nè meglio poteva incarnarsi l’alto concepimento, che nel collocare Gesù Cristo come in cielo, corteggiato da s. Pietro e da s. Paolo, coll’aureo nimbo, con Angeli intorno al trono. Conveniva a s. Pietro interessarsi della prece del suo successore. Laddove s. Paolo, non avendo diretta azione nel sommo pontificato, meglio figurasi in amorevole atteggiamento di contemplativo sapiente, quale lo dimostra il codice delle inspirate epistole, col simbolo del martirio. Sicchè abbiamo le due sezioni mirabilmente collegate della terra col cielo, della Chiesa col Paradiso, dell’uomo con Dio.

Quelli che fantasticano una posizione laterale, in cui si trovasse il Pontefice avanti di Gesù Cristo ec., non raggiungono l’altezza del concetto, nè la sublimità delle immagini; conciossiachè se lo avesse effigiato innanzi al divin Redentore avremmo veduto Pio VIII in cielo beato, e non più in orazione; che non era tema convenevole alla tomba, ma all’apoteosi. Che se si volesse fingere ancor mortale orante a qualche effigie del Crocifisso, si sarebbe perduto il grandioso del mausoleo; perchè sarebbesi dovuto scolpire un piccolo simulacro usato dall’uomo mortale senza azione alcuna, e senza effetto e collegamento cogli Apostoli e col cielo.