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somma de denari». Più esplicito si spiegava Francesco Gonzaga scrivendo in cifra quel giorno stesso una lettera riservatissima al segretario Calandra. «Circa il desiderio che haveria il R.do Fr. Benedetto Moncetto, vedereti quello che ne scrivo al S.r Ill.mo. Io certamente ho fatto l’officio efficacissimamente et tanto più volentieri quanto gli son stato sempre et sono aff.mo. Così, havuta la instructione che si ricerca, solicitarò la expeditione con quella più diligentia che mi serà possibile: vero è che il Papa si è scandalizato di questa dimanda et me ha detto che li par strano che un frate che desideri essere in bon predicamento et reputato homo da bene recerchi simil dignità per haver solo questo nome de honore senza altro emolumento, parendoli esser cosa demostrativa de natura ambitiosa. Io gli ho risposto come meglio ho saputo et mi son sforzato de diffenderlo quanto ha comportato il mio ingegno. Ne ho parlato anche col Datario, qual più che più si è maravigliato et me ha ditto la dimanda esser poco condecente, parendoli che con questo meggio il frate habbi animo de uscire de la religione, con molte altre parole. Similmente gli ho risposto come meglio ho saputo et l’ho pregato ad voler essere favorevole, al che me ha detto che questa cosa haverà ad passare per la via de Sti Quatro1, però lui non se ne impaciarà altramente ma che ben non può laudare la cosa. Ho voluto darve adviso diffusamente de questa cosa, acciò che la sapia lei tutto: non direti se non quello vi piacerà, al S.r non ho voluto scrivere così distintamente». Di qui si intende come l’ambizione del nostro Agostiniano gli avesse fatto avanzare tali pretese da produrre un vero scandalo in Roma, ove se ne mostrarono sinistramente colpiti, non solo l’austero e puro Datario Giammatteo Giberti2, ma lo stesso Clemente VII, che era più largo di manica.



  1. Cardinale dei Quattro Santi coronati era nel 1526 Lorenzo Pucci, che ebbe la porpora nel 1513 insieme col Bibbiena, ed era stato assai addentro nella grazia di Leone X. Cfr. Ciacconio, Vitae pontif. et cardin., III, 337; e Gregorovius, St. di Roma, VIII, 219 a 501. Il Pucci era allora probabilmente anche cardinale penitenziere, ed in questa qualità doveva occuparsi della faccenda del Moncetti. Infatti la penitenzieria apostolica si occupava delle suppliche e dei ricorsi di colpevoli o di coloro che volevano essere dispensati da obblighi contratti; mentre la dataria accordava unicamente grazie e benefici. Vedi Moroni, Dizion. cit., voll. LII e XIX sotto Penitenziaria e Dataria.
  2. Gregorovius, VIII, 525; Virgili, Francesco Berni, Firenze, 1881,