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[137] VARIETÀ 13



               Inde pudica dabit Lucretia mollia vultu
                    Oscula sydereo: regia tecta vides;
               Colliget illa rosas et nectet laurea serta

                    Mixta simul violis dulcia verba canet.

Terminati questi sdilinquimenti, viene la nota del Moncetti, che abbiamo riferita in addietro, e poi l’Impressum.

Non c’è che dire: il Moncetti ed il suo sozio e discepolo seppero far servire molto bene questa stampa al proprio esaltamento ed a quello dei loro protettori. Ma vediamo quali notizie di fatto si possano ricavare, da tutto quel contorno di versi e di prose, in riguardo a fra Benedetto.

Fra Benedetto Moncetti da Castiglione Aretino1 ci appare anzitutto in grande relazione con gli Estensi e coi Gonzaga. Egli è professore ed ha tenuto, o tiene, ufficio di reggente in Padova, ove forse lo ebbe a maestro il Gavardi. Predilezione massima ha per Mantova, dove pare dimorasse a lungo e si trattenesse a più riprese. Il Gavardi dice che vi si segnalò come profeta; profeta di sciagure, perchè predisse la peste, forse quella famosa del 1506. Questi dati, che si ricavano dagli accessori della Quaestio, non discordano da quel poco che del Moncetti ci sanno i biografi speciali degli Agostiniani, unici scrittori che si trattengano alquanto su fra Benedetto. Il più antico fra essi (o almeno fra quelli a noi accessibili), il Panfilo, così ne scrive: «Ioannes Benedictus Moncettus de Castellione Aretino, philosophus et theologus insignis. Qui cum Patavii in loco nostro Eremitano academiam regendam suscepisset, maxima documenta sui ingenii ac virtutis praebuit, dum per hoc tempus quasdam adversus Scotisticas subtilitates defensitaret conclusiones, quas ipse late explicat in libro a se edito, qui inscribitur: Tractatus aureus de distinctione rationis contra Scotum. Is etiam fuit vicarius ordinis in Gallia, ut provinciae Franciae et Narbonae corruptos mores reformaret corrigeretque» 2. L’Elsio3

  1. Castiglione Aretino è una terra di Val di Chiana, tra Cortona ed Arezzo. Già nel sec. XIV si chiamava Castiglione Fiorentino, per essere stato incorporato nel contado di Firenze; ma sembra che il più antico nome sopravvivesse, perchè il Moncetti si dice costantemente di Castiglione Aretino. Cfr. Repetti Dizion. geogr. fis. stor. della Toscana I, 608 sgg.
  2. G. Pamphili, Chronica ordinis fratrum eremitarum Sancti Augustini, Roma, 1581, c. 101 v.
  3. Encomiasticon Augustinianum, Bruxellis, 1654, p. 332.