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XI.
Quando la mattina dopo si alzò ed aprì la finestra, il ciliegio non aveva più ciliege: «Perchè le hanno colte senza il mio ordine, e perchè non li ho sentiti? O le hanno rubate?» Non si mise nè meno la giubba, e scese giù. Tordo, che andava a cavar le patate, con la zappa in spalla, lo salutò proprio mentre era per attraversare l’aia.
— Chi ha colto le ciliege?
Tordo, com’era il suo modo, strinse le spalle; e gli rispose, ridendo:
— Io non lo so.
— Come non lo sai? E perchè ridi?
Tordo arrossò:
— Io non lo so, le ripeto. Ho visto anch’io, stamani, che non c’erano, e l’ho detto con la mia Gegia; ma, poi, non saprei di più.
Allora, Remigio chiamò Picciòlo, che escì dalla stalla, con le mani sporche di concio.
— Sai niente tu delle ciliege?
— Di quali?
— Come di quali? C’è un ciliegio solo!