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almeno tre volte più del solito. Quasi gli girava la testa, la gente gli dava il senso di un’oppressione pesante; e sentiva il bisogno di stare zitto.

Ma, la sera, prima di cenare, mentre Ilda diceva che in casa non c’era più petrolio, parlò con Luigia. E, cominciando ad intendersi, ambedue capirono abbastanza che il Pollastri, invece di metterli d’accordo, procurava di accrescere e di motivare la loro recíproca diffidenza. Remigio esclamò:

— Ed io che mi fidavo di lui, perchè da tanti anni conosceva mio padre!

La matrigna, che fu l’ultima a convincersi, fu però la più risoluta; e gli giurò di far tutto nel modo più chiaro possibile. Intanto, però, pur promettendosi di non farsi più mettere su l’uno contro l’altro, decisero d’incaricare lo stesso il Pollastri dell’inventario; temendo che egli, se non gli avessero fatto fare nè meno quello, avrebbe mandato un conto da milionarii.

Del resto, tutto quel denaro che si sentiva mettere a sua disposizione, a Remigio faceva piacere. Giacomo lo aveva tenuto sempre come un poveraccio, e lo stipendio dell’impiego non gli era bastato nè meno a pagare tutta la retta alla padrona di casa. Quel denaro, più sognato che posseduto, ma che poteva procurarsi, non importa a quali conseguenze, lo incoraggiava.