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— Ma questo non lo pensi nè meno!

— Ecco, allora, ci siamo intesi: domani, quando egli tornerà, io farà l'ultimo tentativo.

Luigia, che avrebbe voluto trattenersi ancora, si alzava e usciva; facendo, però, tre passi per ogni mattone.

Il Pollastri, rimasto solo, prendeva un foglio di carta, in cima al quale era il suo nome fatto con un timbro di gomma a inchiostro violetto; e scriveva con quella calligrafia grossa e aggrovigliolata, tra le finche diritte e perpendicolari: «Altra mansione per colloquio con la vedova, durato un'ora, lire venti».

Faceva la somma, con il lapis, sopra un pezzetto di carta, di tutte le mansioni; poi, spargeva il polverino rosso su lo scritto; lo rimetteva nel cassetto, si dava una sfregatina alle mani, una scossa al vestito ceneroso; e passava subito ad altro.

Ma al suo scritturale, che chiamava quando non c'erano più i clienti, per fargli ricopiare gli atti notarili in carta bollata, disse una volta:

— Per un'eredità di dieci lire, non vogliono mettersi d'accordo. Peggio per loro! Se la mangeranno e basta; ma non devono credere di sacrificare me, non pagandomi il conto!

Lo scritturale, che da un pezzo aveva vo-