Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
— 38 — |
VI.
Il Pollastri, uno dei più vecchi notai di Siena, era molto rispettato e tenuto in conto. Bassotto, con il buzzo a pera, e sempre con il bastone e con il bocchino per fumare il sigaro, aveva una carnagione scura; i baffi biondicci, con le punte come due spaghi untuosi e sottili; gli occhi chiari che doventavano subito fissi e cattivi; una voce che lusingava; un sorridere serio e pacato che faceva esclamare:
— Dev’essere onesto!
Siccome la cenere del sigaro gli andava sempre addosso, molte volte seguitava a parlare ripulendosi il vestito con tutte e due le mani; e poi, specie quando voleva ascoltare, le teneva stese sopra lo scrittoio e i pollici appuntellati sotto.
Remigio era andato da lui come da un padre, contento di confidarcisi; Luigia aveva cercato, anche per mezzo di un avvocato, di capire ch’egli non sarebbe stato parziale a favore del figliastro. E il Pollastri, accon-