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gare prima; e poi i clienti dovevano rimettere la causa nelle mani di un altro, perchè era difficile che egli non si adoperasse ad imbrogliarla anche di più; accordandosi magari con i suoi avversari di tribunale. Dagli altri avvocati non solo era tollerato ma scusato; perchè a vincere una causa sostenuta da lui non ci voleva gran talento, quando avessero pensato d'offrirgli, senza averne l'aria, una parte dei loro guadagni. Tutto consisteva nel farlo con decenza e con dignità; o con qualche pretesto raffinato che era un capolavoro di malizia e di cultura legale. E, poi, ridevano di lui e di come si lasciava adoprare.

Le due donne lo trovarono, per l'appunto, nella stanza d'ingresso dello studio, mentre accendeva una sigaretta alla pipa del suo scrivano; un vecchio sudicio che portava il mantello anche d'estate, con i baffi sempre sporchi di saliva e di tabacco.

Il Boschini le guardò, come soleva, alzando la fronte, dove stavano appiccicati due riccioli neri: pareva che i suoi occhi sguisciassero dentro gli occhiali.

Fosca, la zia di Giulia, una donna che aveva partorito dieci figliuoli, gongosi o tisici, soffriva di male al cuore; e, avendo salito in fretta le scale, per tener dietro alla nipote, si reggeva una mano su la bocca, perchè si sentiva scoppiare; e avrebbe vo-