Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
— 233 — |
Le donne, invece, pareva che si scorciassero; con le mani e i fianchi deformi. Avevano la faccia del colore delle mele cotte, e parecchie con una gamba più corta e una più lunga.
Passarono anche la moglie e la cognata del padrone di San Lazzaro, che dal grasso potevano a pena moversi; con un ombrellino di fuori bianco e di sotto verde; e la serva, dietro, a due passi di distanza, con le mani sul ventre.
Escirono dal cancello anche Luigia e Ilda.
L’azzurro brillava; i poggi e i cocuzzoli di argilla, un poco glauchi e un poco cinerei, abbaglianti, s’ammucchiavano sempre più alti e più chiusi, verso Siena; tutta rossa; fatta con i mattoni di quell’argilla cotta.