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muso quasi bianco; e non dava segni di vita. Le sue gambe parevano quattro pezzi di legno bistorti; ed era così magro come schiacciato.

Picciòlo disse:

— È possibile che sia morto mentre nasceva?

Tordo rispose:

— Un momento fa, era vivo di certo!

Lorenzo disse:

— Badate che questa vacca, ora che ci penso, ha figliato almeno un mese prima del tempo.

— È stata troppo strapazzata!

Remigio non aveva mai visto figliare; e gli dispiaceva per la vacca, che credendo il figliolo fosse vivo, seguitava a leccarlo e pareva che lo volesse alzare in piedi. L’altra vacca aveva smesso di mangiare e guardava. Anche il vitellino comprato, dal suo posto, allungava il collo e non stava più fermo. Remigio disse:

— Sfortunato come me non c’è nessuno!

Lorenzo gli rispose, come a una litania:

— Pare un destino.

Tordo disse:

— Speriamo che l’altra vacca, che pare più rigogliosa, ne faccia uno vivo.

Picciòlo per vederci meglio, staccò uno dei lumi; s’inginocchiò su la paglia. Tordo guardava stando corpugioni, con le mani su