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Le due donne lo guardarono, sbadigliando e accennando con la testa che avevano capito. Il Centini riprese:

— Ora, lei, mi dica la verità: vuol vendere a me quel fieno che le andò a male: così mi è stato detto. Anzi, mi pare di averlo visto da me quand’era da raccogliere di sul campo.

Remigio mozzò tutte quelle circospezioni, che a lui non parevano simpatiche:

— È quello: non ce n’ho altro.

Il Centini non tenne conto della sincerità risoluta, quasi indispettita; e pensò soltanto che non era un affare dei migliori. Poi, si risolvette:

— E quanto ne vuole?

Già, nella voce di Remigio si sentiva la paura di non essere capace a nulla.

— Me lo paghi al prezzo che c’è quest’anno!

— Senta: il fieno buono, ma proprio quello di lusso, quest’anno si compra a dodici lire. Quello un poco al disotto, a dieci e anche a nove lire.

E strinse con tutte le dita della destra prima il pollice e poi l’indice della sinistra; per significare che all’infuori di quei due prezzi, non c’era altro.

Le donne ascoltavano, approvando ogni parola.

Remigio si vergognò, e si sentì così da poco