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— Che mi devi confidare?
Remigio gli fece capire che voleva essere solo con lui; e il Neretti acconsentì:
— Vieni di qua, nello studio. Entrarono, e il Neretti gli disse immediatamente:
— Ho capito: hai bisogno di denari. Ti si vede da sè.
Remigio era stupito, e gli sorrise di gratitudine. L’avvocato proseguì:
— Io, i miei clienti, l’indovino con un’occhiata. E come hai fatto a finire quelli della cambiale?
— Li ho dovuti spendere.
— Hai fatto male. Ma bisogna rimediare. Quanto ti occorre?
— Non saprei nè meno io.
L’avvocato fece una risata, e gli chiese:
— Te lo devo dire io, insomma?
Remigio, doventato sempre più incerto, balbettò:
— La mucchia del grano s’è bruciata... Non te l’avevo detto ancora.
— Se ti eri già assicurato, non le davano fuoco! Ma, ormai, è troppo tardi. Quanto ti ci vuole?
— Credo un migliaio di lire.
L’avvocato si mise a rosicchiarsi l’unghia d’un pollice, pensando a come procurargliele. Remigio gli chiese:
— Sono troppe?