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vino, vide la mucchia del grano; e l’ombra sua fino nella strada: allora, pensò di darle fuoco.

Lasciò andare avanti i vitelli; che, scalpicciando alzavano una strisciata di polvere splendente in mezzo alla luce della luna.

Nell’aia cavò la scatola dei fiammiferi, e ne accese uno; ma lo spense, soffiandoci. Stette lì almeno un quarto d’ora; poi accese un altro fiammifero e lo mise tra le manne: la paglia s’accese subito.

Egli saltò nella strada, e cominciò a picchiare bastonate ai vitelli; perchè andassero al trotto. Quando fu vicino a Siena, si volse a dietro; e vide giù, nelle incertezze dei campi, il fuoco.

A giorno fatto, Luigia disse a Remigio che avvertisse i carabinieri. La sera, andò alla Casuccia un brigadiere; che nè meno scese da cavallo; e, lisciandosi i baffi, chiese quanto tempo la mucchia aveva messo a bruciare. Poi, non sapendo quel che dire, mise a galoppo il cavallo: la serata limpida lo invogliava a correre.