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abortissero. Giacomo teneva almeno anche quattro maiali, per ingrassarli; e, nell’inverno, tre li vendeva e uno lo faceva scannare per casa. Il podere era arato, e la terra pulita; ora, invece, cominciavano da per tutto le gramigne; e mancava il tempo di potare l’uliveta.
Anche i solchi acquaioli, che tutti gli anni bisogna ripulire, restavano interrati; e non servivano più a niente. Così, quando pioveva, l’acqua andava già a scatafascio; guastando le semine. Poi, bisognava fare altri lavori, per la casa: il pozzo non reggeva più l’acqua; due travi della stalla dovevano essere rinforzate; e, prima che venisse l’inverno, era necessario trovare da dove la pioggia passava in cantina; perchè tra le botti, l’acqua ci faceva la melma e ci nasceva l’erba; lunga lunga e gialla. Anche le finestre avevano bisogno d’essere riverniciate; e il muro dell’aia era stato spaccato spingendoci il carro carico, senza sapere da chi.