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Quando ti sentirai meglio, andremo. Vuoi un bicchiere d’acqua?

— Se cel’hai qui in bottega, senza che tu vada a cercarla!

— Mando il ragazzo: tu non te ne preoccupare.


Ella appoggiò la testa alla sedia e disse:

— Il mondo è troppo cattivo! Si vive troppo male! Soffrire tutti i giorni e poi perchè? Almeno, ne valesse la pena! Come mi sento male! Ora sto anche peggio! Non credevo che mi venisse uno strappo di nervi così forte! Come mi ha preso anche tutta la testa! Pare che mi ci ficchino i chiodi!

— Tra poco tornerà il ragazzo con l’acqua: ti farà bene.

Ella gli sorrise:

— Spero.

Ma il ragazzo, benché fosse andato vicino, non tornava ancora: forse, s’era messo a ruzzare con qualcuno. Allora, Ciambella andò sulla porta della bottega; per vedere dov’era. Il ragazzo camminava piano, per non versare l’acqua. Gli gridò:

— Spicciati! Non sai né meno portare un bicchiere pieno?

Poi glielo tolse di mano, e fece bevere la ragazza.

— Aspettiamo un altro minuto: vedrai che ti passerà e ripiglierai colore.

— Mi butterò sul letto, così mi riposerò;