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Ella gli raccontò che l'avvocato di Remigio aveva fatto rinviare la causa a due mesi; per una di quelle solite astuzie di procedura, che non mancano mai. Ella non se ne dava pace; ed egli incrociò le braccia insieme, s'appoggiò alla macchina; e, a testa giù, riflettè quel che poteva significare questo rinvio. Poi, disse:

— Non mi piace affatto! Sei sicura che il tuo avvocato non si è messo dalla parte di Remigio? Io gli direi: o lei mi fa vincere la causa presto o io ne trovo un altro! Se lui mi rispondesse: abbia pazienza! io gli direi: ne ho avuta anche troppa!

— Ma l’avvocato non ha nessuna colpa.

— E, allora, come si spiega che non sia riescito come ti aveva promesso? Anzi, lo aveva promesso anche a me. Mi aveva detto: stia sicuro, Ciambella!

— Me l’ha spiegato, ma io non ci ho capito quasi niente.

— Ci andremo insieme, stasera.

— Io mi sento più male del solito. Quando me l’ha detto, mi son sentita girare la testa e se non mi tenevo alla maniglia della porta, sarei andata in terra quanto son lunga.

— Ti voglio accompagnare a casa io, perchè potresti cadere per la strada!

— Non posso nè meno respirare.

— Si vede. Mettiti qui a sedere, prima.