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deve contenere con gli altri! Lei, invece, non sa nè meno quando i polli vanno a letto!

Giulia si mise a ridere:

— È vero! È vero! Dice bene! Fa proprio il suo ritratto!

Ma ella, per stare alla verità, non trovava il suo fidanzato molto faceto, e rideva più per convenienza che per altro.

Ciambella, invece, credeva di dare nel segno; molto lontano dal pensare che Giulia non avesse bisogno di essere consigliata da lui.

La stanza era così bassa che con le punta delle dita si potevano toccare i travicelli; era intonacata di giallo, con attorno una fascia di fiori rossi che parevano tante creste di galletto. Dalla trave di mezzo, pendeva un lume a petrolio. Fosca che non stava quasi mai nella stanza, perchè aveva da medicare la bambina più piccola, per non farsi vedere dal tipografo, s’era chiusa in cucina.

Ciambella fumava, mandando il fumo su per aria, piano piano, e poi restava con la testa un poco rovesciata indietro, piegando in giù la punta degli occhi per guardare Giulia; che accavallava una gamba sopra un’altra o le rimetteva in terra. Egli non aveva mai passato un’ora con una contentezza simile; e disse: