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— Piglialo per ventuno. Sono centocinque lire.
— Il mio padrone te lo pagherà, com’è d’uso, tra dieci giorni; se il vitello non ha nessuna malattia.
— Sta bene!
E si dettero la mano.
Era un vitello slattato da pochi giorni, macilento e debole; uno di quei vitelli che portano di marenna, a branchi; e debbono fare trenta o quaranta miglia di strada; per lo più, di notte. Aveva le unghie nere e ancora tenere; e un muso troppo piccolo, di bestia che ha patito. Arrivò alla Casuccia tutto sudato, con il pelo che gli s’arricciava su i fianchi. Picciòlo lo aveva tirato con una cavezza al collo, perchè a mettergli la nasiera sarebbe stato presto; e Moscino gli aveva rotto più di una frusta nelle gambe perchè camminasse. Tordo disse.
— Avete comprato un capretto?
E fece una risata. Allora, Berto scese subito di casa e si mise a girare attorno al vitello; per compassionarlo.
— O come fate a farlo mangiare? Questo muore da qui a una settimana.
Picciòlo era addolorato e si raccomandava che stessero zitti; Moscino li avrebbe presi a sassate, benchè fosse mortificato più del padre.
— Vedrete che, quando ha succhiato qual-