Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
—159— |
portato un branco di vitelli; e, perciò, senza perdersi d’animo, cercò subito di lui. Moscino lo seguiva, inciampando tra le sue gambe, sbattendo la testa nella sua schiena; perchè non sapeva dove andava e camminava voltandosi a guardare attorno. Finalmente, proprio nel mezzo della fiera, dove il bestiame era così fitto che per moversi bisognava prima far scansare le bestie, lo trovò. Gli dette la mano e si mise a gridargli:
— Mi devi vendere un vitello da farmici onore.
Il venditore gli disse:
— Qui ce ne sono trenta, tutti miei; scegli.
Ma Picciòlo gridava ancora senza vedere niente; gridava che se non gliene dava uno proprio da amico non gli avrebbe parlato più. Quello, mezzo assordito, lo allontanò; prima con le braccia e poi puntandogli il bastone sul petto. E gli disse:
— Scegli, t’ho detto. Per ora i migliori non li ho condotti. Vuoi una bastonata sul capo?
Ma Picciòlo non l’udiva. Allora, quegli lo prese per la camicia e lo portò davanti a un vitello dei più piccoli.
— Eccolo! Lo vedi? Questo devi comprare! È inutile che tu perda tempo a guardarne altri.
— E quanto costa?