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soluti a non confidarsi di quel che avevano parlato con Remigio, cercarono di darsi ad intendere ch'erano amici; ma nessuno dei due volle cedere e si lasciò impaniare.
Remigio era salito subito in casa; e la matrigna gli disse, mostrandogli una busta chiusa:
— L'hanno portata, dianzi, per te.
— Non sa chi la manda?
— Non lo so. Credo il Pollastri.
— C'era il conto per le due copie dell'inventario e per l'opera prestata il giorno prima: in tutto trecento lire.
La matrigna allungava il viso, storcendo la bocca. Remigio, con le mani tremanti, ripiegò il conto; e lo mise in tasca. Voleva andare a cambiarsi la giubba; ma, dall'aia, lo chiamò Berto.
— Che vuoi?
— Venga giù un momento, se non ha da fare.
Remigio scese di malavoglia; il contadino gli disse:
— Badi che lei, prima di mandarmi via, mi deve dare almeno due mesi di tempo: un mese non mi basta.
— E chi ti vuole mandar via?
— So, di sicuro, che lei vende la Casuccia.
— Non è vero.
— Mi convince poco. Perchè io a quel