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Dinda piangeva come se l'avessero picchiata, e Cecchina teneva in mano la pala del forno. Dinda le gridò:

— Se mi toccate, guai a voi!

— Io ho poca pazienza.

— E io meno!

— O vediamo, allora, chi avrà ragione!

Gegia si metteva in mezzo, andava al viso dell'una e poi dell'altra:

— E io non ho diritto d'infornare come voi due?

Ma non le badavano, seguitando a letigare tra sè.

Remigio dimenticò subito il processo, e si fece raccontare chi era stata la prima a scaldare il forno.

— Tutte e tre siamo state!

— Non è vero! Le prime fascine l'ho portate su io dal campo.

— Ma le ho ficcate io dentro il forno!

— Se non le avessi portate, però, non ce le ficcavi!

— Vi venga un accidente a voi e a chi v'ha dato da lavorare alla Casuccia!

Siccome Gegia stava zitta, quasi sgomenta, Remigio le disse che infornasse prima lei. La donna in un batter d'occhio, portò giù la tavola della pasta; la sciolse e mise il primo pane sopra la pala. Ma siccome le

tremavano le mani e voleva far troppo lesta, un pezzo di pasta le andò in terra. Anche

Tozzi. Il podere. 8