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nato che avesse qualche rancore. Ma lui solo sapeva quel che volevano dire quel viso e quegli occhi pesti! Ella era ammagrita e le spalle le si erano incurvate; ai polsi le si vedevano gli ossi.
Il testimonio Corradino Crestai, quello soprannominato Ciambella, aveva raccontato che era amico del defunto signor Selmi e che perciò una volta gli aveva confidato come la signorina Giulia Cappuccini dovesse riscuotere da lui ottomila lire. Egli, anzi, sperava di guarire per poterla pagare.
Anche l'altro testimonio, il sensale Pietro Cadetti, detto Chiocciolino, disse presso a poco lo stesso; e aggiunse che dal canto suo aveva dovuto fare causa all'erede per riscuotere dugento lire a saldo di due porci venduti al defunto. «Anzi, aggiunse puntando il dito su i fogli che erano dinanzi al giudice, la mia causa si deve trovare tra questi documenti bollati.»
E questa scappata lo fece guardare benevolmente dal giudice.
Chiocciolino era piuttosto alto e quasi distinto; sebbene avesse la pelle del viso e delle mani sempre rossa e coperta di lunghi peli biondi che luccicavano. Aveva già i capelli e i baffi bianchi; e tra quelli del suo mestiere passava da persona molto istruita. Faceva, infatti, i conti del bestiame a mente, senza ricorrere al prontuario stampato che