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III.
Così ebbe principio l’avventura di Andrea Sperelli con Donna Elena Muti.
Il giorno dopo, le sale delle vendite publiche, in via Sistina, erano piene di gente elegante, venuta per assistere all’annunziata contesa.
Pioveva forte. In quelle stanze umide e basse entrava una luce grigia; lungo le pareti erano disposti in ordine alcuni mobili di legno scolpito e alcuni grandi trittici e dittici della scuola toscana del XIV secolo; quattro arazzi fiamminghi, rappresentanti la Storia di Narciso, pendevano fino a terra; le majoliche metaurensi occupavano due lunghi scaffali; le stoffe, per lo più ecclesiastiche, stavano o spiegate su le sedie o ammucchiate su i tavoli; i cimelii più rari, li avorii, li smalti, i vetri, le gemme incise, le medaglie, le monete, i libri di preghiere, i codici miniati, li argenti lavorati erano raccolti entro un’alta vetrina, dietro il banco dei