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viole non rimaneva che la folta verdura. Le cime dei cipressi giungevano alla linea dello sguardo e tremolavano illuminate più vivamente dall’estremo rossor del sole che tramontava dietro la nera croce del Monte Testaccio. Una nuvola violacea, orlata d’oro ardente, navigava in alto verso l’Aventino.

“Qui sono due amici, le cui vite furono legate. Che anche la loro memoria viva insieme, ora ch’essi giacciono sotto la tomba; e che l’ossa loro non sieno divise, poichè i loro due cuori nella vita facevano un cuor solo: for their two hearts in life were single hearted!„

Maria ripetè l’ultimo verso. Poi disse ad Andrea, mossa da un pènsier delicato:

― Scioglimi il velo.

E gli si appressò arrovesciando un poco il capo perchè egli le sciogliesse il nodo su la nuca. Le dita di lui le toccavano i capelli, i meravigliosi capelli che, quando erano sparsi, parevano vivere come una foresta, di una vita profonda e dolce; all’ombra de’ quali egli aveva tante volte assaporata la voluttà de’ suoi inganni e tante volte evocata un’imagine perfida. Ella disse:

― Grazie.

E si tolse il velo di su la faccia, guardando Andrea con occhi un poco abbagliati. Ella appariva molto bella. Il cerchio intorno le occhiaje era più cupo e più cavo, ma le pupille brillavano d’un fuoco più penetrante. Le ciocche dense de’ capelli aderivano alle tempie, come ciocche di giacinti bruni, un po’ violetti. Il mezzo della fronte, scoperto, libero, splendeva