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XV



La mattina del 20 maggio, Andrea Sperelli risaliva il Corso inondato dal sole, quando si sentì chiamare, innanzi al portone del Circolo.

Stava sul marciapiede un crocchio di gentiluomini amici, godendo il passaggio delle signore e malignando. C’era Giulio Muséllaro, con Ludovico Barbarisi, con il duca di Grimiti, con Galeazzo Secìnaro; c’era Gino Bommìnaco; c’era qualche altro.

― Non sai il fatto di stanotte? ― gli domandò il Barbarisi.

― No. Quale fatto?

― Don Manuel Ferres, il ministro del Guatemala...

― Ebbene?

― È stato sorpreso, in pieno giuoco, mentre barava.

Lo Sperelli si dominò, quantunque alcuno de’