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Andrea aveva quasi l’illusione d’essere solo con lei, poichè non vedeva d’innanzi a sè persone ch’egli conoscesse.
Ma s’ingannava. In un intervallo, volgendosi, vide Elena Muti diritta in fondo alla sala, accompagnata dalla principessa di Ferentino. Súbito, il suo sguardo incontrò quel di lei. Da lontano, egli salutò. Gli parve di scorgere su le labbra di Elena un sorriso singolare.
― Chi salutate? ― chiese Donna Maria, anche volgendosi. ― Chi sono quelle signore?
― Lady Heathfield e la principessa di Ferentino.
Ella credè sentire nella voce di lui un turbamento.
― Qual è la Ferentino?
― La bionda.
― L’altra è molto bella.
Andrea tacque.
― Ma è una inglese? ― ella soggiunse.
― No; è una romana; è la vedova del duca di Scerni, passata a Lord Heathfield in seconde nozze.
― È molto bella.
Andrea domandò, con premura:
― Ora, che soneranno?
― Il Quartetto del Brahms, in do minore.
― Lo conoscete?
― No.
― Il secondo tempo è meraviglioso.
Per celare la sua inquietudine, egli parlava.
― Quando vi vedrò, ancora?
― Non so.
― Domani?