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e oscena entrasse non so qual piccola figura triste, miserevole, malata, pensierosa, più vecchia, della vecchiezza d’una bertuccia tisica che si ritragga in fondo alla sua gabbia a tossire dopo aver fatto ridere la gente. Erano momenti fuggevoli. Ella si riscoteva per bere un altro sorso o per dire un’altra enormità.

E Clara Green a ripetere:

Love me to-night, Andrew!