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Heathfield una infinità di commenti per tutte le villeggiature di quell’autunno romano. Anche si ricordava di avere incontrato una decina di volte, nel precedente inverno, quel Lord Humphrey ai sabati della principessa Giustiniani-Bandini e nelle vendite publiche. Era un uomo di quarant’anni, d’una biondezza cinerea, calvo su le tempie, quasi esangue, con due occhi chiari ed acuti, con una grande fronte sporgente solcata di vene. Il suo nome, Heatfield, era ben quello del luogotenente generale che fu l’eroe della celebre difesa di Gibilterra (1779-83), reso immortale anche dal pennello di Joshua Reynolds.

Qual parte aveva quell’uomo nella vita di Elena? Da quali legami, oltre che dalle nozze, era Elena legata a colui? Quali transformazioni aveva operato in lei il contatto materiale e spirituale del marito?

Li enigmi sorsero d’un tratto nell’animo di Andrea, tumultuariamente. In mezzo al tumulto, gli apparve netta e precisa l’imagine del connubio fisico di que’ due; e il dolore fu così insopportabile ch’egli si levò col balzo istintivo d’un uomo il quale si senta d’improvviso ferire in un membro vitale. Attraversò la stanza, uscì nell’anticamera, origliò alla porta ch’egli aveva lasciata socchiusa. Eran quasi le cinque meno un quarto.

Dopo un poco, egli udì su per le scale un passo, un fruscìo di vesti, un respiro affaticato. Certo, una donna saliva. Tutto il sangue gli si mosse con tal veemenza, che, snervato dalla lunga aspettazione, egli credeva di smarrire le