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Perchè disperdere quella rara commozione in un giuoco affrettato di rime? Perchè rimpicciolire quel vasto sentimento in un breve sospiro metrico? Risolse di mancare alla promessa; e restò seduto a guardare le vele sul limite estremo dell’acqua, che brillavano a simiglianza di fuochi soverchianti il sole.

Ma un’ansietà lo stringeva come più i minuti fuggivano; ed egli volgevasi tutti i minuti a vedere se in sommo della scala, tra le colonne del vestibolo, apparisse una forma feminile. ― Era forse quello un ritrovo d’amore? Veniva forse quella donna in quel luogo a un colloquio segreto? Imaginava ella di lui quell’ansietà?

― Eccola! ― il cuore gli disse. Ed era.

Era sola. Scendeva pianamente. Su la prima terrazza, presso una delle fontane, si soffermò. Andrea la seguiva con gli occhi, sospeso, provando ad ogni moto, ad ogni passo, ad ogni attitudine di lei una trepidazione come se il moto, il passo, l’attitudine avessero un significato, fossero un linguaggio.

Ella si mise per quella successione di scale e di terrazze intramezzate d’alberi e di cespugli. La sua persona appariva e scompariva, ora tutta intera, ora dalla cintola in su, ora emergente con la testa fuor d’un rosajo. A volte l’intrico dei rami la celava per un buon tratto: si vedeva soltanto negli spazii più radi passare la sua veste oscura o brillare la paglia chiara del suo cappello. Come più si avvicinava, più ella facevasi lenta, indugiando per le siepi, arrestandosi a guardare i cipressi, inchinandosi a