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III.


Ella fuor de l’insidie e fuor de l’ire
e fuor de’ danni, sta pacata e forte
come colei che può fino a la morte
sapere il Male, senza quel soffrire.

5― O voi che fate tutti i venti aulire,
che d’avete in signoría tutte le porte,
io metto a’ vostri piedi la mia sorte:
Madonna, me ’l vogliate consentire!

Folgora ne la pura mano vostra
10quell’Ostia desiata, come un sole.
Non vedrò dunque il gesto che consente? ―

Ed ella, ch’è benigna a chi si prostra,
comunicando dice le parole:
― Offerto t’è il tuo Ben, anzi è presente.


IV.


Io ― dice ― son l’innaturale Rosa
generata dal sen de la Bellezza.
Io son che infondo la suprema ebrezza.
Io son colei che esalta e che riposa.

5Ara con pianti, Anima dolorosa,
per mietere con canti d’allegrezza.
Dopo un lungo dolor, la mia dolcezza
passerà di dolcezza ogni altra cosa.

― Tal sia, Madonna; e dal mio cor disgorghi
10gran sangue, e i fiumi scorrano su ’l mondo,
e il dolore immortal pur gli rinnovi,

e me stesso travolgano que’ gorghi,
me coprano; ma veda io dal profondo
la luce che a la invitta anima piovi.

DIE XII SEPTEMBRIS MDCCCLXXXVI.