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aver recuperato le staffe, veniva secondo, incalzato da Paolo Caligáro; il duca di Beffi, avendo sofferto da Satirist un rifiuto, veniva ultimo. Passarono sotto le tribune, in quest’ordine; udirono un clamore confuso, che si dileguò.
Su le tribune, tutti gli animi stavan sospesi nell’attenzione. Alcuni indicavano ad alta voce le vicende della corsa. Ad ogni mutamento nell’ordine dei cavalli, molte esclamazioni si levavano tra un lungo mormorio; e le dame ne avevano un fremito. Donna Ippolita Albónico, ritta in piedi sul sedile, appoggiandosi alle spalle del marito il quale era sotto di lei, guardava senza mai mutarsi, con una meravigliosa padronanza; se non che le labbra troppo chiuse e un leggerissimo increspamento della fronte potevan forse rivelare a un indagatore lo sforzo. A un certo punto, ritrasse dalle spalle del marito le mani per tema di tradirsi con un qualche involontario moto.
― Sperelli è caduto ― annunziò a voce alta la contessa di Lúcoli.
Mallecho, infatti, saltando, aveva messo un piede in fallo su l’erba umida ed erasi piegato su le ginocchia, rialzandosi immediatamente. Andrea gli era passato dal collo, senza danno; e con una prontezza fulminea era tornato in sella, mentre il Rútolo e il Caligáro sopraggiungevano. Brummel, sebbene offeso alle zampe posteriori, faceva prodigi, per virtú del suo sangue puro. Carbonilla infine spiegava tutta la sua velocità, condotta con arte mirabile dal suo cavaliere. Mancavano circa ottocento metri alla mèta.