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vi ricusate, padre mio! Ve lo domando in nome dei miei genitori, dei quali compieste con tanto affetto le veci; ve lo domando pel mio benessere; ve lo domando in nome di Dio, il quale solo potrà ricompensarvi di quanto avete fatto per me! E con le mani giunte, in atto di fervida preghiera, e con gli occhi lacrimosi, intenti in quelli dello zio, pendeva ansiosa dalle sue labbra. Questi cercò da prima, con savie riflessioni, di distorla dalla sua repentina risoluzione; ma vedendola sempre ferma nel suo proposito, la lasciò arbitra della sua volontà. Le porte del monastero si chiusero dietro la nuova candidata, ella divenne suora della carità, e insieme agli abiti religiosi ricevè un nuovo nome, quello di Suor Celeste. D’allora in poi ogni suo pensiero, ogni suo affetto furon rivolti a Dio. Tutta intenta ai propri doveri, sembrava che non provasse altro sollievo, altra consolazione che a confortare gli affittii, ad assistere i malati, od a starsene lungamente prostrata dinanzi all’immagine del Crocifisso, che pendeva dalle pareti della sua modesta celletta, tutta assorta in profonda meditazione. Ma quante volte, non potendo resistere alle memorie passate, non potendo cancellare dalla mente un’immagine che per tanto tempo, con tanto amore seco stesso avea contemplata sentiva un’angoscia straziante?... la prova era stata troppo dura per quell’anima timida e rivolta al bene. La gelosia, l’amore, lo sdegno, la pietà combattevano in quel misero cuore con guerra crudele, instancabile: ella non poteva resistere, chiedeva soccorso alla Madre degli sventurati, piangendo a calde lacrime implorava il perdono a colui che l’aveva tradita.... ed ecco che la religione tornava a trionfare sulle passioni terrene; sedato il tumulto degli affetti, ella provava una calma soave, una letizia indescrivibile per la riportata vittoria. Nei pensieri di pace e di amore, nello scrupoloso adempimento dei propri doveri, nella coscienza tranquilla, nella speranza di una divina mercede ai suoi patimenti, ella cercava di confortare l’anima sua, e di sollevarla da questa bassa terra in una sfera più pura