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amarla e che per conseguenza non pensava più a stringere un nodo che non avrebbe fatto niun de’ due felici. Ma il buon vecchio non durò fatica a scoprire qual fosse lo vera cagione che aveva indotto quel perfido a ingannare così crudelmente quell’angelo di bontà. Ma come recare quest’annunzio all’infelicissima giovane? come darle un dolore sì acuto, un disinganno così amaro, quantunque omai preveduto? Ella però indovinò l’orribile tradimento, e senza aspettarne la conferma si abbandonò tutto all’impeto del suo giusto dolore. La sua salute gracile risentì dell’afflizione del cuore; ebbe una lunga e pericolosa malattia, dopo la quale ella era affatto cambiata. Il suo volto, prima sì lieto, si compose a mestizia, il suo labbro non si schiudeva mai al sorriso, sembrava anzi che le lacrime volessero prorompere ad ogn’istante dai suoi occhi divenuti languidi, e la tinta pallida delle sue guance, e la sua voce malinconica inspiravano per essa una profonda compassione. Un dì ch’ella era col suo zio, gettategli le braccia al collo: «Ah mio buon padre! gli disse, io era al colmo della felicità, ed ora son caduta nel profondo della sventura. Ajutatemi, padre mio, a sopportare questo dolore, perchè da me sola sento che non ne ho la forza». «Diletta mia, soggiunse desolato il buon vecchio, non parlar così per pietà! saprò ben io far pagare....» «Oh no.... no.... interruppe con voce più affannosa la giovinetta, come non volendo udir quelle parole, non si cerchi più di colui.... Solo vi domando una grazia!» «Angiolo mio! chiedimi anche la vita, che mi sarebbe dolce lo spenderla per farti felice». «Ah vedo pur troppo ch’io sono un’ingrata; corrispondo così male al vostro tenero affetto! eppure è forza che implori da voi una grazia, l’unica grazia che possa togliermi al mio cocente affanno... il silenzio del monastero! Credete, mio buon padre, nella speranza di poter essere giovevole agli altri, consacrando la mia vita e il mio dolore a Dio, io potrò riacquistare quella tranquillità, quella calma di spirito, che invano cercherei nel mondo, il quale ora non ha più attrattive per me. Non