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Il parallelismo di Clifford negli spazii ellittici 57


e per il punto generico di una delle corrispondenti superficie, avremo allora

dove in entra una costante arbitraria additiva.

Vogliamo ora interpretare questi fatti in metrica euclidea; preso un punto dello spazio ellittico poniamo , , dove gli assi delle , , formino un triedro trirettangolo; un punto per cui rappresenta un punto del piano all’infinito e i valori di , , danno i coseni di direzione corrispondenti; osserviamo che la metrica sul piano all’infinito essendo relativa alla conica , essa coincide con l’analoga del piano nello spazio curvo, che è riferita alla conica . Cosicchè la coppia di elementi del piano corrisponde alla coppia stessa di elementi lineari per la sfera dello spazio piano se per un momento facciamo corrispondere un punto del piano a quel punto della sfera che determina la direzione corrispondente nella suddetta proiettività al punto . L’assoluto resta poi mutato nella sfera immaginaria

cosicchè abbiamo infine:

Data una coppia di elementi sferici con costante, le rette parallele al raggio determinato dal punto di mezzo di uno degli archi terminati a una coppia di punti , corrispondenti, e passanti per un punto posto sul diametro normale a quest’arco e distante dal centro della sfera di (dove sia la distanza dei punti , ) genera una congruenza , i cui piani focali sono antipolari rispetto alla sfera stessa.


§.21. Ritornando allo spazio curvo, daremo alcuni esempii semplici di questi teoremi, che ci condurranno anche a interessanti conseguenze.