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1870-1891 41


Immediatamente dopo queste comunicazioni il Consiglio passa a discutere le dimissioni del Sindaco e della Giunta che erano state annunziate nella sedata del 28 marzo.

Dopo lunga discussione viene approvato il seguente ordine del giorno proposto dall’on. Menotti Garibaldi:

«Il Consiglio, riaffermando la sua fiducia nel Sindaco e nella Giunta rimanda ogni deliberazione sulle presentate dimissioni e sulla discussione del bilancio, alla seduta del 10 maggio p. v.

Il 10 maggio il Consiglio udita lettura di una lettera del Presidente del Consiglio dei ministri in cui era detto che la Commissione aveva ultimato i suoi lavori e che il Governo si proponeva di far discutere entro il luglio dal Parlamento un disegno di legge relativo alle Opere che dovrebbero cadere a carica dello Stato, votava il seguente ordine del giorno proposto dagli on. Baccelli e Menotti Garibaldi:

«Il Consiglio esprimendo nuovamente la sua fiducia nella Giunta, prende atto delle dichiarazioni del Governo e la invita a rimanere al suo posto».

Il 21 maggio il Sindaco annunzia che egli e la Giunta resteranno al loro posto finché non sopraggiungano nuovi fatti che li costringano a diverse risoluzioni. Solo gli assessori Caetani e Nathan persistono nelle dimissioni di cui è preso atto nella seduta del 30 maggio.

Il 23 giugno quando fu noto il disegno di legge presentato alla Camera dall’on. Crispi, la Giunta presentò di nuovo le sue dimissioni motivandole colla seguente dichiarazione:

«La Giunta riconoscendo che il disegno di legge presentato per la Città di Eoma non provvede alle attuali necessità della Capitale, è lesivo dei suoi diritti ed ingiurioso alla dignità dei suoi rappresentanti, conferma le date dimissioni».

Dall’on. Carancini viene allora prodotta la seguente mozione:

«Il Consiglio per le stesse giuste ragioni che determinarono le deliberazioni del Sindaco c della Giunta, rassegna le proprie dimissioni».

Quest’ordine del giorno è votato da 61 Consiglieri presenti; risponde no, il solo onorevole Menotti Garibaldi.

Il Consiglio Comunale viene quindi sciolto ed il comm. Camillo Finocchiaro Aprile nominato Regio Commissario Straordinario, prende il 1 luglio possesso dell’ufficio.



XXIV.

Elezioni generali del 1890


Il 21 dicembre 1890 avvengono le nuove Elezioni per la ricostituzione del Consiglio. Eccone i risultati:

1. Armellini Augusto, voti 9230 5. Baccelli Guido » 8761
2. Lazzaroni Michele » 8911 6. Silvestrelli Augusto » 8645
3. Finocch. Aprile C. » 8888 7. Giovagnoli Raffaele » 8570
4. Caetani Onorato » 8872 8. Durante Francesco » 8522