Pagina:Il mortorio di Christo.djvu/92

SCENA PRIMA. (y 2,'impedì/* di Die vendei!» .

Mi/ Hm potuto raccor iù de' tuoi gefii Sotto brtue compendio ì~ì»fi jtrani : Ma dire io non potrei con cento bocche, Con cento lingue in cento luflri,quanto I.ir foglio t un fot giorno, n terra.in Citteì Ala a che l'antiche Hiftone rammentato.

Per demo il tempore le parole in vanti Cedi fonila, almcn.cedi à quefi'opra, Chi pur hoggi hi fai l’io /opra quel monte, Che prefio noi l'altera cima eflolle : Vedi che là non di te fri trionfo , Ma mi medefma ancor (outichio,tauà\o; Percht tanta pitlade Ni la grand'opra è impre/Ja, Che vince di pietà la Pietà ftefia.

Giù. Di qual Monte raggioni ? e hauer pretini»

Ne le piaghe, e nel Jangut * Dtl tormentato Chrifio Parte di quel hor, ^r^h'io fola acqui fio ?

Mif. Senti 1‘Hi/l sria, il memorabilcafo : C‘nane l'Huom convn capeflro al collo A le forche d’Inferno,t à doppia morte; N i trottarfi potta(campo,ò riparo A la fatai reuma ; Ni trarlo alcun polca da li tue mani.

Quand’io con dtflro modo \ Vi volfi gli occhi del Figliaci di Dio , Epitema pùtidi al cor gl'impnjfi.

Mira egli.t duolfi de l'alimi morire, Come doler fi può /pino Beato ;

  • Dal duol nafee il defio dt liberarlo,

D ii defio Copra,à che più tardo f it tacci»