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ζομένη )caedua), perchè in qualsivoglia modo tagliato vi rigerminava, e talvolta anche dalle radici. E ne’ monti Idei, ed in quelli che dicevansi Leuci nella stessa isola, trovavasi quella pianta sulle stesse elevazioni coverte sempre di neve1; ond’è che giustamente Virgilio le ha data la denominazione d’Idaea2. Meraviglioso è ciò che Plinio aggiugne su tal proposito: poichè dopo aver detto esser Creta patria del cipresso, narra che nasce esso in quell’isola per natural virtù, ovunque muovasi la terra, ed anche spontaneamente senza che sia il suolo in modo alcuno coltivato (non appellato solo), e massime ne’ già detti monti coverti di perpetua neve, mentre altrove ha bisogno di un clima caldo, e con difficoltà si produce3. Ed il Brotier nelle sue note a queste parole di Plinio osserva opportunamente che il Tournefort verificò ne’ suoi viaggi la verità della narrazione di Teofrasto e di Plinio relativamente al cipresso che in Creta tralle nevi germoglia4.

  1. Theophr. hist. plantar. lib. IV cap. 1 e Plin. lib. XVI c. 33 segm. 60.
  2. Georg. lib. II V. 84.
  3. Plin. I. c. le parole del quale paragonate con altro luogo di Teofrasto hist. plant. lib. III c. 2, che dice quasi lo stesso, mostrano che malamente il Salmasio legger volle nel testo di Plinio in Tarento invece delle parole in Creta, e ne è stato perciò meritamente ripreso dall’Arduino.
  4. Tournefort voyag. tom I p. 32. Si sa che in generale Creta era conosciuta dagli antichi come ὀρεινὴ καὶ δενδροφόρος (schol. villois. ad Iliad. Ψ v. 123). Filostrato (imag. lib. I c. 9) ci mostra dipinti i monti elevati ed argillosi coverti di cipressi; ed il sig. Panofka recentemente in un sarcofago da lui pubblicato (cabinet Pourtalès pag. 53) ha ravvisato indicarsi con cipressi il sito