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E nel modo stesso che Ciparisso, ed il suo mito, comparisce in Grecia ne’ diversi luoghi ove il culto di Apollo si propagava colla piantagione di sacri boschi di cipressi, il veggiamo ugualmente comparire anche fuori della Grecia ove il medesimo culto estendevasi. Notevole è a questo proposito il luogo di Filostrato nella vita di Apollonio tianeo, ove rammentando il già detto celebre bosco di elevati cipressi, sacro ad Apollo, esito presso al santuario di questo nume in Dafne, borgo di Antiochia, soggiugne che in quella pianta credevasi trasformato l’assiro giovane Ciparisso, e che di tal trasformazione facea fede la bellezza stessa dell’albero1. Ecco dunque divenuto in Dafne assiro Ciparisso, e ricomparire anche ivi il suo mito associato, come in Grecia, al culto di Apollo, ed a quello de’ sacri boschi.

I monumenti sì della Grecia che dell’Asia, mostrandoci spessissimo il cipresso messo in relazione principalmente colle divinità solari, possono far presumere che quel mito, per cui sotto le forme di quella pianta si favoleggiava ascondersi un vago giovinetto, caro già al nume del giorno, era molto più diffuso di ciò che può risultare dalle narrazioni de’ diversi scrittori, che abbiamo sopra indicate. Non è nostro intendimento il ricordar tutti questi monumenti, ne’ quali il cipresso vedesi effigiato, ma saremo contenti a citarne solamente alcuni de’ principali. E rammenteremo in primo luogo la moneta

  1. Lib. I cap. 16.