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Ma il suo telegramma aveva già dato l'allarme. Maura lo mostrò a Franco col pianto alla gola:
— Vedi? Vedi? Sta per tornare! Ritornerà. È la schiavitù che ricomincia, è la solitudine, la tristezza, la fine di tutto.... Oh adesso sento che non potrò, che non potrò più....
— Ma noi ci vedremo, cara, ci vedremo sempre. Tu verrai da me. Io prenderò un appartamento.
— Sì, a Ferrara... tu credi che si possa fare... e con un uomo simile! Tu non sai che carceriere sia il mio... tu non sai com'egli sappia sorvegliarmi.... Non sarà possibile. Non potremo vederci...
— E non ci potremo vedere altrove? Fuori di qui: a Bologna, a Milano...
— Tu credi che mi lasci viaggiare? Nemmeno un passo mi lascia fare da sola. Ah non c'è che una cosa, una sola cosa!
— Quale?
— Fuggire.
— E dove?
— Dove vuoi. Dovunque, ma lontano da lui. Io non posso, non posso più essere sua, capisci? Ti amo, ti amo, non conosco che te, non voglio vivere che con te. Ormai non posso appartenere che a te. Prendimi, por-