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caduta di donna onesta aveva suscitato un tale scoppiettio di commenti e di dispute. Maura diventò di gran moda. Ebbe un quarto d'ora di celebrità.
È da immaginarsi che questa celebrità uscisse ben presto dalle mura non più custodite della città ducale, e si spandesse lontano, lontano, addirittura fino... a Londra.
Cinque giovanotti, che avevano qualche motivo di risentimento per la coppia felice, congiurarono, complottarono, misero insieme un piano. Da questo piano, non eccessivamente geniale, venne fuori una cosa miserabile, una piccola cosa triviale e cattiva: una lettera anonima. Questa portò a Giglioli la notizia che la sua Maura, approfittando della solitudine, gli aveva messo le corna: due corna così grandi, due corna spaventose, mostruose, tali che a portarle non sarebbe bastato un cranio vasto come la cupola del Duomo.
Giglioli la sera prima aveva telegrafato a Maura:
«Ormai quasi tutto sistemato partirò settimana ventura telegraferò ancora da Parigi. Baci.»
Invece, appena ricevuta la delazione, piantò ogni cosa, fece in fretta le valigie e salpò pel continente. Partì con propositi di vendetta e di giustizia sommaria.