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to uomini, non aveva avuto che due amanti, uno dei quali l'aveva picchiata e l'altro russava, era quindi venuta «vergine» a questo amore nuovo; vergine di sensibilità e di cuore, e con la fantasia gonfia di desideri sterminati.
Perciò si era attaccata a Franco con una tensione immensa, e già sentiva di essere la sua schiava, di non poter più rinunziare a lui, perchè Franco era per lei tutto l'amore, tutta la forza, tutto il fascino dell'uomo: era l'uomo giunto da lontananze meravigliose a sciogliere le sue catene di prigioniera, ed ella non poteva ormai che seguirlo dovunque come l'ombra.
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Intanto a Ferrara non si parlava che di questo. Nei caffè, nei salotti, in teatro e all'università, non si parlava che della conquista di Franco. La Guerra Europea era passata in seconda linea: l'argomento che tutti appassionava era l'avventura di Maura. Naturale! Troppo bella era costei, e troppo inutilmente desiderata!
L'avventura, resa piccante dall'assenza del Giglioli che in tutto questo faceva la brillante parte del marito ingannato, aveva un fascino a cui nessuno sapeva resistere. Mai