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cesso, cavallerescamente fecero scorta all'automobile aggrappati tutt'intorno come in una impresa da cinematografo.

Ma giunti alla porta di casa, la mondana vi entrò sola, lasciando Franco in mezzo agli altri che strinsero calorosamente la mano a colui che giudicavano respinto al pari di loro.

Nessun uomo, credo, ha mai gustato questa gioia suprema: di essere accompagnato a casa da cinque donne innamorate, e di congedarle tutte sull'uscio del proprio appartamento, col più amabile dei sorrisi. Peccato!

*

L'indomani alle cinque Franco prese il the da Maura. Soli, in un piccolissimo salotto triangolare, dove bisognava manovrare delicatamente per non rovesciare tutto, e le cui dimensioni non permettevano neppure di contenere un divano, essi divennero uno verso l'altro aggressivi e mordaci.

Fu la lotta tra due personalità fortissime, tutte e due sature di orgoglio, desiderose di conquistarsi e di superarsi.

Franco fiutò subito una creatura «ammantata di superbia e inguainata di lussuria». Sentì scorrere sotto la seta di quelle magni-