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cerchio verso il centro della sala e abbassando la voce, riuscì ad appartarsi con Franco dalla conversazione degli amici — quello che non è comune è che questa magnifica donna, corteggiata e desiderata da tutti i giovani ferraresi, non ha finora fatto il più piccolo torto al suo protettore, al quale del resto è legata da molta riconoscenza. Era una piccola borghese, signorina uscita di collegio, ma rimasta orfana e povera troppo presto, era caduta nelle mani di un uomo disonesto, dal quale aveva avuto un figlio. Allora fu costretta a lavorare dieci ore al giorno per mantenere il bambino. Questo grosso uomo d'affari, questo Giglioli, l'ha comprata a poco a poco. Alle sue prime proposte, Maura rispose: picche. Poi si mise all'incanto. C'era un altro concorrente assai meno ricco, ma che piaceva a Laura più di Giglioli. Fu una lotta a colpi di biglietti da mille, e Giglioli vinse, naturalmente.
Attualmente Maura Demauris possiede il più bel villino, la più bella 80 HP, i più bei gioielli di Ferrara, e veste come una parigina. Lei capisce che — con tutto questo — bisogna che sia fedele al suo amico. Se egli la lasciasse, nessuno di noi potrebbe rimpiazzarlo in questa vita di fasto senza limite.
— Ed è proprio invulnerabile?
— Creda che ciascuno di noi ha provato: